Giovanissimo e malaticcio, egli non aveva mai preso parte a nessun combattimento. Sentiamo l’opinione di Ungaretti, il poeta-fante: “Nell’esercito non c’era coesione: tra i diversi gradi della gerarchia e soprattutto tra truppa e ufficiali, c’era un abisso; io ero soldato semplice, io ero truppa, e tutti i miei compagni, i miei migliori amici erano ufficiali; posso quindi parlare con assoluta imparzialità. Read reviews from world’s largest community for readers. B. ), i tribunali hanno applicato le norme in maniera estensiva addirittura adottandone alcune illegittime, come l’esclusione dell’ubriachezza dalle attenuanti: “L’ubriachezza del colpevole non importerà mai diminuzione di pena pei reati di rivolta, ammutinamento ed insubordinazione” (art. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 18 mag 2021 alle 19:19. Decimazione, processi sommari, lunghe condanne alla reclusione, ritorsioni sulle famiglie con perdita di aiuti economici, ecc. La Camera dei Deputati ha recentemente approvato all'unanimità (un solo astenuto) un disegno di legge che prevede la completa riabilitazione militare di tutti i soldati italiani fucilati, nel corso della Prima Guerra Mondiale, dai tribunali militari con l'accusa di diserzione, fuga di fronte al nemico, rivolta e ammutinamento. I: Le relazioni europee dal Congresso di Berlino all'attentato di Sarajevo; vol. Escludendo questi ultimi, ben 400.000 sono quindi le denunce per reati commessi sotto le armi. Questo delle automutilazioni è un fatto drammatico poiché in generale i protagonisti sono contadini analfabeti che ricorrono ai metodi più rozzi per menomarsi ed essere rispediti a casa: iniezioni sottopelle di benzina o di urina, timpani forati con chiodi, colpi d’arma da fuoco sparati a bruciapelo alle mani o ai piedi, mani mozzate con grossi sassi …. Nella prima guerra mondiale, furono eseguite le esecuzioni di 306 soldati britannici e del Commonwealth. Forcella- Monticone, op. Nella sentenza denominata “La vita per un dito” (4) si racconta di D.B.A., 23 anni, nato in Germania (figlio quindi di emigranti che non si è sottratto alla chiamata alle armi), del 7° alpini, condannato dal Tribunale militare di guerra del IX Corpo d’Armata alla pena di morte col mezzo della fucilazione nel petto per automutilazione. Prima guerra mondiale: ultime notizie, opinioni, reportage, foto e video. I nomi dei militari fucilati nel corso della prima Guerra mondiale in forza del disposto dell’articolo 40 del codice penale per l’esercito, approvato con regio decreto 28 novembre 1869, e della circolare del Comando supremo n. 2910 del 1° novembre 1916 verranno inseriti, su istanza di parte presentata al Ministro della difesa, nell’Albo d’oro del … Visualizza altre idee su prima guerra mondiale, guerra mondiale, mondiali. Raccapriccianti automutilazioni e sentenze ancor più spaventose. In mille ragazzi, Cosa sta succedendo tra Israele e Palestina. Associazioni e sindacati chiedono alle istituzioni il ritiro del patrocinio, Rider: lavorano a cottimo, senza limiti di orario, valutati con un contatempo, hanno zero tutele sociali e contratti fantasma. Approvata dalla Camera dei deputati in tempi che non si possono certo definire celeri, la proposta, come si è avuto occasione di ricordare in precedenti articoli, è stata poi ampiamente rimaneggiata nel corso dell’esame presso la Commissione difesa del Senato che, prestando orecchie a pressioni provenienti anche dai vertici militari, ne ha capovolto il significato, sostituendo al procedimento giudiziale di riabilitazione un generico e inefficace “riconoscimento del sacrificio” dei militari giustiziati, e soprattutto concedendo un equivoco “perdono” a persone che, per esplicito riconoscimento del legislatore, vennero fucilate “senza che fosse accertata a loro carico, a seguito di regolare processo, un’effettiva responsabilità penale”. Ma una lotta dopo l’altra, qualcosa si muove. G. Rochat. La circolare di Cadorna del 1° novembre 1916 legittima tale aberrazione: “non vi è altro mezzo idoneo per reprimere i reati collettivi che quello di fucilare immediatamente i maggiori colpevoli, e allorché accertamento identità personali dei responsabili non è possibile, rimane ai comandanti il diritto e il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte”. Il nostro esercito detiene per esempio il triste primato delle condanne a morte: in Italia ci furono oltre 4.000 sentenze delle quali 750 eseguite; in Francia, nonostante la maggior durata del conflitto, furono eseguite 600 condanne a morte concentrate nei primi anni di guerra, esse poi diminuirono per le proteste del potere civile e per l’intuito di Pétain (lo stesso che qualche decennio dopo cedette colpevolmente la Francia ai nazisti), che attua una serie di contromisure per evitare il malcontento della truppa (sette giorni di permessi ogni quattro mesi, più cibo, più comunicazione, ecc.) Le condanne per DISERZIONE furono così distribuite nei 4 anni di guerra : 10.272 nel 1915, 27.817 nel 1916, 55.034 nel 1917, Dall'attentato di Sarajevo alla mobilitazione generale dell'Austria-Ungheria; vol. Le fucilazioni sommarie nella Prima guerra mondiale Fucilazione di un soldato, da "Storia illustrata", n. 2, 1981. cit. Questa dei reati militari e della loro repressione, è l’altra faccia della realtà, la realtà di una massa di contadini stanca di sacrifici e sofferenze, la realtà di soldati che non si vergognano di aver paura e che non capiscono il senso di una guerra lunga e sanguinosissima. Non sempre ci fu clemenza nei giudici militari, anche per le forti pressioni del Comando Supremo; bisognava agire con durezza e inflessibilità altrimenti si veniva spediti al fronte. Ma è dalla lettura delle sentenze, con il loro arido linguaggio burocratico e giuridico, che si coglie in tutta la sua gravità la natura aspra e disumana della giustizia militare: condanne a morte o lunghi anni di reclusione per essere rientrati dalla licenza con una settimana di ritardo o per aver lanciato pubblicamente delle ingiurie del tipo “Abbasso la guerra!” o per essersi procurati delle ferite corporali. Prima guerra mondiale: il giovane Alek, principe austro ungarico è in fuga sul suo Camminatore, mentre di là dalla Manica una ragazza si traveste da maschio per diventare pilota dell'aviazione britannica. Un insieme di norme, varate già in seguito alle campagne coloniali italiane, prevedeva degli interventi a favore delle famiglie dei soldati dispersi, mentre … But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience. Codice alla mano, risalente al lontano 1859 (! Solo sul finire degli anni Sessanta, in Italia, come pure in Francia, gli archivi militari furono aperti (1) e gli storici ebbero finalmente accesso ai documenti conservati nelle “buste” stipate da decenni nei sotterranei del Ministero della Difesa. Fra i reparti attendati non in primissima linea, c’è il 141° fanteria. You also have the option to opt-out of these cookies. Consulta la nostra cookie policy per saperne di più sui cookies e come negare il consenso all’utilizzo. I lavori durarono oltre un anno, ci furono 241 sedute, ascoltati 1.012 testimoni, si consultarono 2.310 documenti. Salvatore Pugliese affronta, nel contributo che pubblichiamo, una delle pagine più tragiche della storia della partecipazione italiana alla prima Guerra mondiale, aprendo un ampio squarcio sull’efferata crudeltà con cui la disciplina militare venne applicata alle truppe combattenti, sia dai tribunali militari, sia nelle modalità sommarie prescritte dal Comandante supremo Luigi Cadorna, di esecuzione sul campo, ad opera degli ufficiali in comando, di quanti in vario modo, tentarono di sottrarsi alla carneficina, oltre che attraverso la terribile prassi delle decimazioni; una vicenda, quella della cosiddetta giustizia militare, rimasta a lungo taciuta e riportata alla luce alla fine degli anni 60, grazie all’impegno di storici come Enzo Forcella e Alberto Monticone (Plotone di esecuzione fu pubblicato da Laterza nel 1968), proseguito da ulteriori approfondimenti, come quello più recente, di Irene Guerrini e Marco Pluviano (Le fucilazioni sommarie nella Prima guerra mondiale, pubblicato dall’editore Gaspari nel 2004). La denuncia di Giuseppe Ungaretti. Di fronte all’avanzata austriaca, la compagnia si sbanda in preda alla sorpresa e alla paura, i soldati si sparpagliano per i boschi vicini, il tenente stesso segue i suoi soldati. – mi gridò il maggiore. Il governo israeliano di Netanyahu insegue la destra religiosa. Il fenomeno della diserzione non c'è stato solo nella prima guerra mondiale, quando Cadorna e altri comandanti europei ricorrevano spesso alla decimazione pur di combattere il fenomeno. La Prima guerra mondiale si combattè nonostante la forte opposizione delle forze democratiche che in quasi tutti i Paesi occidentali costituivano la maggioranza dell’opinione pubblica. Nella schiera del nostro regio esercito, circa il 10 per cento dei mobilitati si è ribellato a questo stato di cose. Ma non fu solo l’attività dei tribunali militari con le sue leggi draconiane a far strage dei nostri soldati, bensì tutto il comportamento dei comandi che attuarono processi sommari, quelli senza alcuna garanzia giuridica per l’imputato, ed esecuzioni dirette nel corso delle battaglie sparando sui “codardi”, fatti questi di cui non c’è quasi mai traccia nei registri militari. II: La crisi del luglio 1914. E perché. Molti sono i film che negli anni hanno raccontato la Prima Guerra Mondiale, il cinema come sempre accade rielabora dei fatti e ne fornisce un’interpretazione. Mica bello pedalare se la schiavitù gira in bici, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Forcella- Monticone, op.cit., sentenza n.1, p.3. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste: una richiesta di giustizia, Arrigo Boldrini e l’idea della democrazia includente, In treno per Auschwitz e Birkenau. La tradizionale separazione tra esercito e Paese, la reciproca diffidenza è venuta meno proprio nel ’15-’18: “gli anni di guerra parevano aver procurato il superamento di questa separazione” (11) (Rochat). Tali esecuzioni, per crimini come la diserzione e la codardia, rimangono fonte di controversie con alcuni che credono che molti di quelli giustiziati debbano essere graziati perché soffrono di quello che ora viene chiamato shock da shell. Richard W. Mansbach, Kirsten L. Rafferty, Japan in the Great War: Diplomacy & Internal Politics - Tsingtao Campaign, Il salvataggio dell'Esercito Serbo (dicembre 1915 - febbraio 1916), La Strafexpedition sugli Altopiani, la prima vittoria difensiva italiana, VIIIª battaglia dell'Isonzo, fino alle difese di Trieste, IXª battaglia dell'Isonzo, muore l'imperatore, History of the Balkans: Twentieth century, 2, Albania: fronte dimenticato della Grande guerra, Novant'anni fa la battaglia di Caporetto - ottobre 1917. Retaggio di epoca romana, la decimazione, di cui solo l’Italia tra tutti i Paesi belligeranti ha fatto uso, serviva a reprimere atti di ammutinamento: i militari venivano estratti a sorte fra gli indiziati e fatti passare per le armi. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. in una rubrica intitolata “La marcia della verità” e suscitò una generale indignazione. La vicenda di questi soldati non ci lascia indifferenti, essa “lungi dall’essere una specie di antistoria dell’Italia combattente nel 1915/18, è parte integrante della storia di quella guerra e dell’esercito che l’ha combattuta e sofferta” (Monticone). Lo svela un numero di telefono nella sezione “contatti” del sito della rassegna. Salvatore Pugliese, ricercatore universitario a Paris X-Nanterre, Stampato il 20/05/2021 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/servizi/la-grande-guerra-morire-mano-amica/, Il database di INSMLI e ANPI, un potenziale strumento di azione politica per ottenere dalla Repubblica Federale Tedesca e dall’Italia una piena assunzione di responsabilità. Di questi, 750 furono effettivamente fucilati mentre per gli altri la pena venne commutata. In tutta Italia, ma anche in Europa e oltreoceano imponenti manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese, A organizzare la kermesse letteraria in programma per giugno nella città umbra c’è Altaforte, casa editrice di riferimento della tartaruga frecciata.  (Valerio Strinati). (9). ... diserzione e ammutinamento tra le truppe, ricorrendo spesso a giudizi severi e scarsamente rispettosi dei diritti degli imputati. A proposito delle proteste da parte del potere politico, occorre sottolineare che né il governo di Salandra né quello successivo di Orlando, né il Parlamento, né la stampa, si preoccuparono di contenere la deriva autoritaria del Comando Supremo. Bastano un paio di dati a confermarlo: 170.343 condannati su un totale di 289.343 processati, 4.000 condanne a morte di cui 750 eseguite (dati di G. Mortara, 1927, riportati in B. Bianchi, e Forcella- Monticone). Le dichiarazioni di guerra e di neutralità), Le origini del Blitzkrieg. […] Non si accusi il popolo, il popolo che ha sempre avuto troppa pazienza” (3) (Ungaretti). Si veniva fucilati senza alcuna prova di colpevolezza diretta. « Les 300 soldats exécutés pour désertion pendant la Première Guerre mondiale ont été pardonnés. Non si è tenuto conto che sotto la divisa c’erano uomini, persone con una dignità da difendere, non automi intercambiabili buoni solo ad ammazzare ed ad obbedire. Hans von Seeckt e la riforma militare tedesca 1919-1933, Dagli imperi militari agli imperi tecnologici – La politica internazionale dal XX secolo ad oggi, Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. La Camera dei Deputati ha recentemente approvato all'unanimità (un solo astenuto) un disegno di legge che prevede la completa riabilitazione militare di tutti i soldati italiani fucilati, nel corso della Prima Guerra Mondiale, dai tribunali militari con l'accusa di diserzione, fuga di fronte al nemico, rivolta e ammutinamento.

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