Sai, fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile“. Dal lavorare in un semplice garage con un pugno di dipendenti Jordan arriva ad essere proprietario di un impero con tanto di grattacielo a vetri e vista da vertigini su Wall Street. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Ferocemente aggredito da censure di diversi paesi e da critici The Wolf of Wall Street è un esplosivo cocktail di parolacce, sesso e droghe. Quiz: arriva Bohemian Rhapsody, quanto ne sai su Freddie Mercury e i Queen? Nella prima parte, Azoff è una macchietta triste, grottesca e manipolabile. La pellicola, uscita nel 2013, ottenne 5 prestigiose nomination agli oscar.
Stessa personalità collocata in tre situazioni diverse. Rebecca: recensione del film Netflix con Lily James e Armie Hammer, Ritrova te stesso: recensione del film Amazon e Welcome to the Blumhouse, Borat – Seguito di film cinema: recensione del folle sequel disponibile su Prime Video, The 40-year-old version: recensione del film sui 40 anni di Radha Blank, Notturno: recensione del film di Amazon e Welcome to the Blumhouse, Per la sua longevità e particolarità può non incontrare i gusti di tutti. The Wolf of Wall Street è infatti un vulcano smodato di situazioni, personaggi, paradossi umani e sociali messi in scena con funambolico istrionismo. È la rappresentazione del lato oscuro del sogno americano. Sfortunatamente il lunedì nero colpisce mortalmente l’azienda di Mark causandone il fallimento e l’inevitabile licenziamento del nostro giovane aspirante broker. Ciò che Scorsese ha voluto rappresentare è il cambio di atteggiamento che hanno le persone quando passano da uno stato all’altro.
Ma la faccia oscura del paese dei balocchi ci viene mostrata nel momento in cui tutti i nodi vengono al pettine; mentre attraversa un periodo difficile in famiglia Jordan Belfort vede il suo impero minacciato dall’FBI. The Wolf of Wall Street – La recensione. I punti forti del film sono sicuramente il ritmo incalzante e divertente, la recitazione encomiabile di Leonardo di Caprio e Jonah Hill (pagato una “miseria” di 60.000 dollari!) The Wolf of Wall Street — Parliamoci chiaro, è impossibile affrontare la filmografia di Martin Scorsese e trovare una pellicola oggettivamente brutta. Però, siamo dell’idea che la droga ampli le personalità dei protagonisti e che partecipi all’evoluzione solo indirettamente.
La nostra recensione di The Wolf of Wall Street. Si può dire che la droga li abbia aiutati ad essere ancora più sporchi e meschini, ma non che li abbia fatti diventare in questo modo. Leonardo di Caprio veste i panni di Jordan Belfort, un apprendista broker che decide di avventurarsi nella pericolosa giungla di Wall Street.
Sarà la resa dei conti? Infine, lo spettatore non può far altro che reagire come il personaggio di Margot Robbie (Naomi Lapaglia).
Il film diretto da Martin Scorsese narra ascesa e rovina del giovane broker di Wall Street Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) prendendo spunto da un’autobiografia: The Wolf of Wall Street. Ciò lo rende sfacciato, scorretto, ipocrita e senza nessun senso della morale. Le trasformazioni di cui abbiamo parlato ci vengono anticipate dal personaggio interpretato da Matthew McConaughey. Ma l’idillio non può durare a lungo, e la felicità, ben presto, lascia il posto al kitsch, una sorta di felicità e benessere grossolani, oltre che uno stile di vita. Infine, si resta con il dubbio atroce e una domanda assillante: siamo veramente comandati da questo branco di deficienti criminali? Noi una risposta ce la siamo data, ovvero: The Wolf of Wall Street è un film che trasuda antipatia, sia chiaro non nei confronti del regista e degli attori, ma nei confronti dei personaggi e dell’argomento trattato. Ci sentiamo ammaliati, conquistati dal suo parlare con noi, per poi rifiutarlo totalmente alla fine del film, sentendoci, come la Robbie, un po’traditi e presi in giro. Consigliato. The Wolf of Wall Street: la recensione del film di Martin Scorsese. E’ un film che per gran parte del tempo, ben 3 giri di orologio, sembra non avere una morale ma voler spingere sempre di più lo spettatore verso questo mondo di successo, droga, sesso e truffe.
In questo caso da poveri a ricchi. 8.5 /10. Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler. Precisamente cos’è The Wolf of Wall Street? Indubbiamente, Scorsese ha fatto centro, raccontandoci perfettamente le origini di un mondo che ancora oggi ci domina e condiziona. Senza farsi prendere dallo sconforto Jordan Belfort inizia a lavorare in un call center che vende azioni poco quotate. I protagonisti di questi film dovrebbero essere presi a cazzotti da buona parte del pubblico della settima arte (attento a te Michael Douglas/Gordon Gekko). Soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008, queste pellicole potrebbero davvero innalzare l’aggressività del cinefilo medio, o almeno, il cinefilo, che oltre a guardare film, mette la testa fuori dalla finestra per osservare la camminata claudicante della struttura economica mondiale.
E’ sicuramente un film particolare che potrebbe non piacere a tutti ma merita comunque almeno una visione. Esempio lampante di ciò lo ritroviamo nel rapporto tra Belfort e la sua prima moglie. Il network Lascimmiapensa™ è uno dei principali riferimenti online in Italia per quanto riguarda l'informazione indipendente sul mondo del cinema e dell’intrattenimento. Viktigt: Lägg endast till länkar som pekar på en specifik recension, ej startsidor, PDF:er eller videorecensioner. Ogni visione diverte, coinvolge ed il tempo scorre via piacevolmente, cosa rara per un film che originariamente durava ben quattro ore. Tantissime le scene memorabili, dalla festa in ufficio fino alla masturbazione di Jona Hill in pubblico, passando per il discorso di un esaltato Belfort ai suoi dipendenti e il viaggio in Lamborghini imbottito di droga.
Un sacco di input e di output. 32 recensioner av filmen The Wolf Of Wall Street (2014) Lägg till recension. Perché? Nonostante I 180 minuti di girato The Wolf of Wall Street riesce a divertirci e a tenerci incollati allo schermo. Insieme a qualche sporco trucco e all’aiuto dei nuovi assunti (per lo più malviventi disonesti di quartiere) viene fondata una società. Nella seconda, invece, diviene una macchietta esaltata dalla ricchezza e dalle droghe. Il ritmo incalzante della storia vuole in qualche modo far vivere allo spettatore la vita sregolata e piena di eccessi di Jordan travolto improvvisamente dalla ricchezza, da belle donne, da auto sportive e ville lussuose; la mente perennemente confusa ed eccitata dalle droghe. Durata 180 min. Consigli per la visione V.M. Il primo ad implodere è proprio Mark Hanna, simbolo della fragilità del potere finanziario, stupido e tronfio, effimero. Due condizioni che rappresentano perfettamente i diversi atteggiamenti che una persona può avere nei confronti dell’esistenza. Pertanto, The Wolf of Wall Street è un film sul sogno americano, ma purtroppo tale sogno è stato partorito da un folle, avido figlio di puttana. Nella seconda parte, invece, la mitomania si riversa sul tutto il film e Belfort esplode in un delirio di onnipotenza che lo trascina verso il lato opposto da cui era partito. Se ci aggiungiamo il fatto che la storia tratta della vera vita di un broker di nome Jordan Belfort -che ha guadagnato 1 milione di dollari dalla vendita dei diritti della storia- allora il fastidio aumenta, fino a non riuscire a distinguere la finzione dalla realtà. A distanza di quattro anni, però, per molti cinefili, non sembra rientrare tra le opere migliori del grande regista italoamericano. Forse nel prossimo album, David Hasselhoff sta preparando un singolo heavy metal, Michael Keaton: “Non possiamo sopravvivere ad altri 4 anni di Trump”, https://www.youtube.com/watch?v=HQCVJ3RhDys&t=1s.
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